Un pacifico e curioso incontro

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  1. Huo Fuchou
     
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    "La ringrazio ancora per la disponibilità concessa da entrambi.
    Tuttavia avrei un'altra curiosità da soddisfare: ho appreso riguardo le tribù della zona, delle due festività famose a Kou... magari lei sarà in grado di illuminarmi riguardo l'arte militare che caratterizza la nazione, come si rapporta con gli altri...
    Credo che lei sia in grado di aprirmi gli occhi a riguardo.".
    Huo scattò in piedi a quella richiesta alquanto inappropriata, e pure lo zio rimase non poco allibito, più dalla reazione del giovane che da quella della giovane.
    In un attimo, lo avrebbe saputo, gli sguardi dei presenti sarebbero stati puntati brutalmente contro di lui.
    Parlare delle potenze militari?
    Era folle, li avrebbe fatti scoprire!
    « Zio!» tuonò il giovane afferrandolo per un braccio e trascinandolo ad una distanza di sicurezza tale in cui la giovane non potesse udire il loro scambio di dizioni « Non puoi dirle anche questo. Ci farai scoprire. Mi hai portato qui perché sapevi che non avrei rischiato di essere trovato da mio padre, ma lei è una vagabonda, può sfuggirle il nostro nome da un minuto all'altro».
    - Ahaha benedetto e innocente ragazzo- tuonò il vecchio mandando letteralmente in fumo ogni suo tentativo di discrezione - Sei così giovane e inetto da non conoscere la fierezza delle donne di Artemyra. Sono sicuro che Alia sia abbastanza intelligente da capire che /qualsiasi cosa che verrà scambiata all'interno di questa stanza dovrà restare qui dentro, e al massimo su quel quaderno/. Giusto cara?-.
    Furbo Ihro, senza troppa paura o insicurezza si era spinto a minacciare e obbligare la donna al segreto totale, non era da molti rischiare, e suo zio, era colui che il senso del rischio nemmeno lo aveva.
    Tra i due, il più razionale dal punto di vista delle convenienze, era proprio il giovane stesso.
    « Fa come ti pare!» sbottò stizzito rinchiudendosi nuovamente in quel guscio di estremo silenzio.
    Ihro rimase per qualche istante a fissare Huo, come se fosse ritornato per breve tempo il bambino di quel giorno.

    -Huo! Tuo nonno ci ha lasciati. Ha lasciato un testamento con su scritto chi lo succederà nell'esercito-.
    « Zio di cosa ti preoccupi? Tu sei molto più umano e bravo di mio padre, è naturale che il nonno sceglierà te, no? E poi lo ha detto da sempre».
    -A dire il vero abbiamo già letto il testamento-.
    « E perché non stai festeggiando il tuo successo?».
    -Perché tuo nonno, ovvero mio padre, ha scelto Gozai come suo successore-.
    Basito e contrariato Huo volse il capo in direzione del padre, il quale con un sogghigno beffardo e vittorioso si gustava il suo gradevole pranzo a lume di candela con la famiglia.
    Non riusciva a credere che per tutto quel tempo il nonno avesse illuso suo zio, no non poteva essere vero, ne era certissimo.
    Si alzò in piedi, sotto lo sguardo sconcertato del padre, e della madre che subito si allarmò e si preparò a correre verso il figlio in qualsiasi istante.
    « Non è possibile che tu sia il nuovo generale delle truppe del nonno!».
    -Cosa non accetti, Huo?-.
    « Lo zio lo merita molto più di te!».
    -HUO!-.
    -Stai screditando tuo padre per caso ragazzino?-.
    « Sto solamente dando i meriti a chi li dovrebbe realmente avere! E questo non sei tu papà!».
    -Huo, queste parole sono interpretate come tradimento in questa casa. Ed essendo io il capo delle truppe, e quindi alle dirette dipendenze dei sovrani, stai insultando e tradendo la tua stessa nazione-.
    « Chi se ne frega! Non mi importa per niente, è la verità, tu non sei adatto a questo ruolo! Sei troppo sadico, e ti fai prendere troppo dagli istinti omicidi!».
    -HUO CHIUDI LA BOCCA!- la madre disperata tratteneva a stento le lacrime, osservando la reazione del marito che s'era improvvisamente alzato con aria iraconda.
    Huo rabbrividì, ma non indietreggiò, non osò nemmeno però combattere il padre, era pur sempre suo padre, e non ce l'avrebbe mai fatta a tradirlo così di punto in bianco.
    L'uomo prese la spada che teneva nel fodero, e la abbatté contro il figlio.
    Huo sentì il suo cuore fermarsi un istante, e poi riprendere subito dopo, quando un fiotto di sangue gli si riversò sul volto dal corpo esangue della madre.
    -Huo... ti amo davvero piccolo mio-.
    Il bambino urlò, e l'ira del padre non si placò; il suo potere era già tale da aver avuto la prontezza dei riflessi di bloccare ogni via di fuga al ragazzino.
    -Riceverai una punizione più esemplare- sentenziò l'uomo -Ti ricorderai la lezione a vita-.
    Prese dal muro una fiaccola che illuminava ruralmente l'elegante castello e la sala da pranzo e dopo aver premuto con forza il piccolo a terra, premette vigorosamente la fiamma ardente contro il viso del ragazzo.
    La carne sfrigolò, le urla dilaniarono l'edificio, e ad interrompere tutto ciò, fu l'intervento imminente di Ihro, che senza alcuna esitazione, ferì il fratello alla spalla e trasse in salvo il nipote.
    « Z-Zio... perdonami».



    Quel ricordo ancora vibrava vivido nella mente dei due, entrambi partecipi, entrampi presenti a tale avvenimento da aver cambiato completamente il loro modo di pensare, di vedere il mondo, e di agire di conseguenza.
    Improvvisamente il volto di Ihro, fino ad ora gaio e spensierato, si fece serio e crucciato, come se stesse per raccontare alla giovane bellezza artemiryana la realtà più oscura e celata di Kou.
    Il suo governo militare era quanto di più speranzoso e meschino esistesse: la milizia stessa della loro terra aveva la particolare peculiarità di presentare una doppia faccia della stessa medaglia.
    Come il concetto di yin e yang che tanto è decantato nel mondo, anche la loro tradizione militare sembra basarsi su un concetto di "bene" e "male".
    Il problema è che a rendersene conto sono gli umili e i buoni di cuore come le persone di quel villaggio, o chi come Huo, aveva sperimentato gli orrori della guerra e della sua durezza direttamente sulla propria pelle.
    -Miss Alia, ora le dirò qualcosa che potrebbe sconcertarla parecchio. La prego solo di mantenere il segreto professionale e di non divulgarlo ovunque, ho molte conoscenze in tutte le nazioni del mondo, verrei a saperlo molto presto se lei dovesse tradire la mia fiducia- sentenziò il vecchio con fare serio e fin troppo cupo -La cultura militare di Kou ha una doppia faccia ben evidente, comunque basata sull'espansione territoriale: la prima, quella incarnata prevalentemente dalla famiglia Ren, in particolare dalla venerabile principessa Hakuei, è quella di una conquista nonviolenta, diplomatica, i capi di entrambi le nazioni, o regioni, si incontrano in maniera del tutto pacifica senza armi o malevole intenzioni e discutono apertamente scambiandosi pregi e benefici che potranno essere di utilità ad entrambe le parti. In poche parole, è un modo elegante e non sanguinolento di muovere guerra ad altri popoli- spiegò il vecchio risoluto, e in tali parole nutriva una profonda ammirazione -E poi, c'è la seconda faccia della medaglia...-
    « Quella brutale e spietata!» intervenne Huo con impeto, bloccando da subito la spiegazione dello zio e prendendo personalmente parte alla discussione « Viene mossa in parte dai figli maschi dei Ren, chi più chi meno, e in modo particolarmente violento e aggressivo dal nuovo generale che è salito al comando delle truppe molti anni fa. Questa politica acclama la violenza in ogni sua forma. "O ti arrendi o sei morto", "o fai come voglio io, o subisci i frutti della tua punizione in eterno", i principi di questa forma gratuita di violenza è ciò che muove un popolo mite e umile come questo a non approvare direttamente il sistema espansionistico di Kou, e c'è una sottile differenza di pensiero da chi viene conquistato in un modo o nell'altro».
    Il corvino sbuffò, osservando la donna con sguardo penetrante, uno sguardo che bramava vendetta, uno sguardo intrinseco e ricolmo di odio puro e incontrollato.
    Come la fiamma ardente dell'inferno che ancora non si estingueva, gli occhi del giovano non erano avvolti da alcuna paura, né da rimorsi, l'unico sentimento che li avvolgeva era l'odio incondizionato e un innato istinto omicida.
    Il caratteraccio di Huo era come un tizzone ardente, sembrava apparentemente innocuo, ma bastava innescarlo o sfiorarlo appena per venirne ustionati completamente.
    Ed era quanto dimostrato dagli sbalzi d'umore del giovane.
    -Esattamente, come detto da Huo- affermò il vecchio -In principio non c'è nient'altro da sapere, e penso lei sia abbastanza intelligente da comprendere chi possa vedere in modo positivo Kou, e chi invece, lo detesta con tutto il suo cuore-.
     
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