Un pacifico e curioso incontro

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  1. Huo Fuchou
     
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    -Oh Miss Alia perdoni il mio essermi spiegato male, non voleva essere una minaccia nei suoi confronti, non oserei mai minacciare alcuna donna in tutta la mia vita, era solamente un avvertimento. Le chiedo umilmente perdono- l'educazione di Ihro, in confronto al burbero caratteraccio di Huo, era sempre accurata e incredibile.
    Far arrabbiare il vecchio ex-membro della milizia di Kou?
    Un'impresa quasi impossibile per chiunque, quell'uomo era un uomo d'onore: pragmatico e attento, una persona in grado di valutare ed elaborare attentamente qualsiasi situazione, anche la più improvvisa.
    Durante tutta la spiegazione non poté fare a meno di non mantenere lo sguardo premuto contro la giovane, la quale aveva osato avanzare una domanda fin troppo azzardata al termine di questa.
    "[...] credi davvero che rimanendo qui a fare il cameriere a vita cambierà qualcosa?
    Fissare la finestra è il massimo che tu sappia fare?
    Se davvero hai intenzione di raggiungere un obiettivo, afferra un po' di coraggio e determinazione, varca quella porta e inizia la tua avventura".
    A quelle parole il giovane la guardò, lo sguardo vuoto, di chi sa bene quello che desidera, e sa per certo che non potrà realizzare il proprio obbiettivo.
    Un sogno irraggiungibile, quello di Huo, il quale non voleva affatto vendicarsi del padre uccidendolo; al contrario, una delle sue brame sarebbe stata quella di essere accettato da lui, e di poter rincasare e poter gettare il proprio corpo sfinito dopo un lungo allenamento, notte, dopo notte, sul suo morbido e caldo letto.
    Un sogno che non poteva realizzare.
    Con quella cicatrice già tempo addietro suo padre aveva segnato il destino del giovane, un chiaro invito a non mostrarsi mai nei pressi della capitale.
    « Non se un obbiettivo è impossibile!» sbottò il giovane avviandosi verso la porta d'uscita con passi ampi e veloci « Mi fa schifo fare il cameriere qui, ma non ho altra scelta!».
    Si richiuse la porta alle spalle, avviandosi verso la via illuminata da tenui fiaccole mettendosi a sedere su una panchina lungo il sentiero messa lì per chi volesse ammirare il panorama o rilassare i muscoli sfiniti, o per chi, come Huo, aveva bisogno di pensare, e di dimenticare.
    Ma era difficile dimenticare un dolore che bruciava ancora ardente come un fuoco eterno.
    Ihro nel frattempo sospirò amaramente, osservando la reazione fin troppo controllata del giovane, non poté che esserne basito e orgoglioso, Huo, da sempre un attaccabrighe nato, era riuscito a trattenersi in seguito ad una provocazione bella e buona.
    Sospirò appena, prendendo con gentilezza la mano della donna, abbastanza da riscuotere la sua completa attenzione.
    -Miss Alia, Huo in una locanda del genere è sprecato, penso che lo abbia capito anche lei- spiegò il vecchio- Ha un grande potenziale quel giovanotto, l'ho notato sin da quando era solo un pargolo. Non ha un talento naturale, non ha nessuna abilità in cui eccelle più di altri. Tutto quello che sa è stato frutto di lunghi anni di fatiche, fatiche che compì per migliorarsi-.
    L'affetto platonico che nutriva vecchio uomo per il nipote era incredibilmente forte, tanto forte quanto immenso.
    Gli voleva davvero bene come fosse un figlio, e si sentiva in dovere di dare le dovute spiegazioni che non aveva potuto dire ad Alia.
    -Huo è un bravo ragazzo, un semplice ragazzo con un sogno- spiegò -Ma è bloccato da un fardello più grande di lui. Un ostacolo che ancora non è riuscito a superare. Non nascondo che la sua proposta di fargli vivere un'avventura mi ha scaldato veramente il cuore, però... al contempo mi terrorizza. Vero, Huo qui è sprecato, ma per lo meno è al sicuro-.
     
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26 replies since 7/5/2017, 19:50   158 views
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