Alla ricerca di una Guida

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  1. Dalilah di Musta'sim
     
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    L'aiuto.
    Ciò che tanto aveva desiderato finalmente giungeva e in quel momento le parve quasi un sogno.
    Il capo scattò verso l'alto e i suoi occhi si ritrovarono a fissare a mezza via quello purpureo di Jasmine. Ammaliata da tanta esotica bellezza, Dalilah rimase in silenzio contemplativo per diversi istanti, prima di poter anche solo provare a boccheggiare qualcosa di vagamente sensato.
    Avrebbe tanto voluto ringraziare quella donna dai capelli neri per l'aiuto che aveva deciso di concederle e lo avrebbe fatto sicuramente di lì a poco, ma prima doveva rispondere a domande che difficilmente affrontava nella vita comune, figurarsi durante un colloquio nel quale c'erano in palio Musta'sim e la sua rinascita dalle macerie.

    Deglutendo con la gola completamente riarsa, Dalilah provò l'orribile sensazione di trovarsi messa alle strette e, anche se con ritrosia, decise di rivelare ciò che era a colei che attualmente aveva tra le proprie mani le sorti del suo Regno. D'altro canto era il minimo che potesse fare rispetto a ciò che Jasmine stessa aveva appena garantito di fare per lei, che non era cosa da poco dopo tutte le porte che si era vista chiudere in faccia.
    Prendendo dunque un bel respiro e chiamando al contempo a raccolta tutta la pazienza di cui necessitava per affrontare un discorso che ogni volta la metteva di cattivo umore per via di ciò che comportava tale rivelazione, si risolse a dire.

    «Sono la figlia illegittima dell'ultimo Re di Musta'sim, nata da una relazione clandestina avuta con la dama di compagnia della Regina. Praticamente ...Sarei la sorellastra di Dunya, l'ultima principessa di Musta'sim. Non vado fiera del mio titolo e del sangue che scorre nelle mie vene perché so di essere una bastarda ancora in circolazione e assieme a me c'è anche mio fratello gemello Brahim, disperso chissà dove in qualità di schiavo.
    In molti mi vorrebbero imprigionare e schiavizzare, sfruttando il mio albero genealogico per guadagnare il doppio del denaro ad ogni sfruttamento, per questo solitamente mi guardo bene dal rivelare chi fosse mio padre.»

    Ammettere quella triste e bruciante realtà le fece salire la bile nell'esofago, rendendola improvvisamente indisposta di fronte a Jasmine stessa; impallidendo più del dovuto, Dalilah dovette prendere un paio di profondi respiri prima di proseguire con le proprie spiegazioni sul perché volesse tanto ripristinare un Regno morto e sepolto, per di più detestato dalla stragrande maggioranza della popolazione mondiale per le pratiche schiaviste indegne perorate fino all'ultimo giorno di vita. Era alquanto difficile rivelare la motivazione che l'aveva spinta fin lì, in ginocchio a Toru, a chiedere aiuto e supporto per Musta'sim, ma dal momento che il suo senso dell'onore e della gratitudine le imponevano di essere sincera fino alla fine si risolse a rivelare anche la seconda parte dei suoi segreti più profondi.

    «Per quanto riguarda la rinascita di Musta'sim...Beh.
    Potrà sembrare da stupidi far rinascere un Regno detestato da tutti per questo motivo, ma vorrei farlo per ritrovare mio fratello Brahim.
    Probabilmente sarà morto da tempo a causa della schiavitù a cui lo hanno costretto anni fa e io sto faticando per niente, ma nel profondo del mio cuore sento che lui è vivo da qualche parte in questo mondo e voglio ritrovarlo a tutti i costi. Vorrei potergli donare la felicità che ha dovuto sacrificare per salvare tutti noi quella volta, quando anni fa si propose come schiavo nella speranza di esentare me in primis da una condizione che mi avrebbe condotta sicuramente alla morte nel giro di pochi anni. Si propose ad uno schiavista indegno e se ne andò con lui lasciandomi libera di continuare la sua vita, promettendomi che prima o poi sarebbe tornato da me... Anche se non l'ha mai fatto.
    Sto cercando di far conoscere il mio nome per attirare l'attenzione di coloro che lo hanno e che sicuramente sarebbero disposti a vendermelo per un capitale che attualmente posseggo solo a metà.
    Ho conquistato due Dungeon per questo motivo e sono stata scelta da Yunan come futura regina, credo che le mie buone intenzioni valgano qualcosa... Inoltre voglio rifondare Musta'sim per creare un Regno dove tutti gli schiavi liberi possano trovare un rifugio sicuro, una terra in cui ricominciare da zero e soprattutto senza catene.
    E a capo di questo Regno voglio metterci mio fratello, il primo riscattato da una condizione terribile come quella della schiavitù.
    So molto bene che le mie parole possono sembrare un insieme di buone intenzioni senza fondamento, ma intendo arrivare fino in fondo e realizzare questo sogno che coltivo da anni e anni.
    La mia terra natia è caduta a causa della schiavitù; ho perso mia madre in quella strage e sempre a causa della schiavitù mi sono vista portare via mio fratello.
    Sogno un posto dove quella pratica terribile sia abolita completamente e le persone possano decidere serenamente e soprattutto assieme del loro destino.
    Tutto qui.»

    Per tutto il tempo Dalilah aveva guardato Jasmine senza timore, con una risoluzione tale che i suoi occhi si erano illuminati di un ardore e una determinazione senza precedenti. Sapeva di aver rivelato molte delle sue intenzioni che mai a nessuno aveva detto, ma lo stava facendo per una buona causa, un motivo più che valido da cui dipendeva buona parte del suo futuro.
    Prendendo dunque un bel respiro, chiese.

    «Vi ho convinta o mi credete una pazza sciroccata?»

    Non si aspettava di essere presa in parola nell'immediato, ma riteneva un grande passo avanti l'essere stata ascoltata fino a quel punto, quando nella stragrande maggioranza dei casi non era nemmeno stata ricevuta dai regnanti degli altri paesi.
     
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6 replies since 27/3/2017, 17:22   76 views
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