Incontro di Menti Affini

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  1. Dalilah di Musta'sim
     
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    Tipo di role: Free.
    Partecipanti: Dalilah, Alia.
    Alert: Verde.
    Data inizio: 17 Maggio.
    Tempi di risposta: //
    Tempo max per concludere: //
    Periodo cronologico: Festa delle Gemme a Musta'sim.

    Turnazioni: Dalilah, Alia.

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    La Festa delle Gemme stava sinceramente andando a gonfie vele.
    Dalilah, che tanto si era prodigata per quell'evento che ora stava fruttando una considerevole affluenza, si sentiva davvero felicissima e soddisfatta degli sforzi compiuti e del sudore versato per portare a giusto compimento un'impresa che al principio era parsa persino a lei come una follia.
    Fortunatamente dalla sua parte si erano schierati tutti i mercanti amici della carovana per la quale aveva onorevolmente prestato servizio in veste di garzone per anni e anni e se ora cittadini provenienti da tutto il mondo conosciuto camminavano lungo le vie dell'ancora devastata Musta'sim era soltanto per merito loro.
    Non voleva assolutamente prendersi i meriti per qualcosa che non aveva fatto per la maggiore, anzi a cui aveva semplicemente dato una mano dato che il grosso del lavoro era spettato a tutti i mercanti ora stipati dietro i rispettivi banchetti che costeggiavano le vie della città di macerie, ma rimaneva comunque entusiasta perché se una festività caduta nell'oblio come quella era riuscita a trascinare “mezzo mondo” lì allora Musta'sim poteva avere un futuro, un giorno.
    Quel pensiero l'accompagnò durante la premiazione del concorso che lei stessa aveva deciso di indire durante la prima giornata di festività e il sorriso che le sorse sulle labbra nel momento in cui si ritrovò a consegnare l'ambito premio ai due vincitori che il pubblico aveva decretato si riverberò anche nella sua anima, facendola risplendere di una luce nuova e radiosa, specialmente dopo tanti anni trascorsi a rammaricarsi per l'assenza del fratello gemello disperso chissà dove, in quel mondo così vasto.

    “E anche questa è andata” si disse, non appena il sacchetto delle gemme fu consegnato nelle mani dei due vincitori che avrebbero deciso come spartirsi equamente il premio, senza liti o ripercussioni possibilmente; dirigendosi dunque verso il retro del palco, provvide a lasciare il corno con cui aveva annunciato il momento della premiazione sul primo gradino di legno nodoso e scendendo quei due che rimanevano incontrò una figura femminile seduta che le dava le spalle e picchiettava nervosamente il piede a terra, sollevando piccole nuvolette di polvere secca e marrone.
    Perplessa da quell'atteggiamento così nervoso e per certi versi un po' stizzito, Dalilah decise di piegarsi sulle ginocchia e abbracciare le proprie gambe con le braccia, sperando di non sporcare o rovinare il vestito nel mentre, stando un gradino al di sopra rispetto a quello su cui era seduta la fanciulla dai capelli biondi intenta ad attendere chissà chi con evidente impazienza e soltanto dopo essersi assicurata un barlume di stabilità su una superficie così stretta quale poteva essere un misero scalino di legno, disse a bassa voce.

    «Mi scusi, c'è qualcosa non va?»

    Fu la sua prima domanda, quella che le uscì quasi spontanea nel percepire una così palese irritazione provenire dalla figura dai capelli biondi avvolta da quel mantello scuro che celava il corpo alla vista di Dalilah. Non che le interessasse particolarmente scorgere il fisico degli altri, ma vedendola così, di spalle, la giovane non riusciva a capire davvero con chi avesse a che fare in quel momento. Magari si trattava di una fanciulla in attesa di qualche amico sparito tra i banchetti con una scusa che tardava a far ritorno o più semplicemente attendeva l'arrivo di qualcuno a cui aveva dato appuntamento sotto al palco.
    Per quanti dubbi potessero sorgerle in testa, Dalilah non poteva in ogni caso rimanere lì ad attendere che l'altra si spostasse di propria iniziativa e lei non sarebbe rimasta in posizione quasi fetale ad aspettare un qualsiasi svolgimento della situazione, anche perché doveva lasciar libera la scalinata per i vincitori che ben presto sarebbero scesi a loro volta dal palco.
    Tornando dunque ad assumere la posizione eretta, con molti impedimenti dato lo spazio ristretto di movimento e il timore di finire addosso alla bionda seduta poco più sotto, si stiracchiò rapidamente e cercò di scendere in maniera più veloce, ovvero saltando direttamente a terra di lato, usando il gradino come trampolino. Mentre si accingeva a saltare, pensò titubante sull'esito del salto.

    “Spero di non slogarmi una caviglia con questi stivaletti....”
     
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9 replies since 17/5/2017, 12:23   52 views
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