Incontro di Menti Affini

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  1. Alia Chandra
     
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    Regno d'Atermyra

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    Aveva un aspetto davvero grazioso: una fanciulla dotata di tanta grazia ed eleganza, non solo nell'aspetto fisico, ma anche negli atteggiamenti; di certo non dava l'aspetto di essere una ragazza appena maturata, al contrario.
    Conoscendo le proprie compaesane, l'avrebbero linciata solamente per il profilo "regale" che assumeva.
    "Ogni donna priva di spirito guerriero è una donna debole, merita una vita da sottomessa." o "L'eleganza non è una dote fondamentale, hai mai visto un uomo degno di tal nome esserlo?" erano parole che spesso la madre ripeteva.
    La madre di Alia, Deianira, una donna dalla stessa figlia definibile grezza e fin troppo bellicosa e, a differenza del padre, cervello non ne teneva.
    Ecco perchè preferiva di gran lunga una ragazza che si presentava nei modi e nella forma come aveva appena fatto la giovane donna di Musta’sim ad una qualsiasi di Atermyra.
    In fondo, le aveva fatto un'ottima impressione.

    《Non fraintendermi, un inchino è pur sempre una forma di rispetto e, che tu sia nobile o meno, te la meriti.》

    Parole che uscirono spontanee dalla bocca rosea della bionda, la quale non potè non adocchiare, nonostante la poca luce disponibile a causa della notte, quel rossore che le imporporì le guance.
    Quasi si mise a ridere confrontandola con le altre donne della Città dei Cieli, due antipodi.
    Ma non poteva ancora giudicarla nel totale, in fondo erano solo passati pochi minuti dall'inizio della discussione.
    Bisognava possedere pazienza per uno studio accurato della persona.
    La stessa persona che, probabilmente preoccupata, le avanzò una domanda che confuse non poco Alia.

    《... non credo di conoscere alcun "Brahim", mi dispiace.》

    Quasi le schizzarono fuori le orbite nel pronunciare quel nome, a quanto pare era così importante quella persona - a sua detta suo fratello - da cambiare totalmente atteggiamento in uno più "impulsivo", se così era definibile.
    Anzi, dai gesti che stava facendo era fin troppo palese quanto questa persona fosse importante nella vita di codesta donna.
    Alla fine, Alia era pur sempre una viaggiatrice, errava di continente in continente, da nazione a nazione, quindi spesso le capitava di avere uno o più incontri...
    Ma mai aveva sentito parlare di un certo "Brahim".

    《Se mi capiterà di sentir parlare di un certo "Brahim", verrò personalmente qui a riferirti.》

    Una cortesia era dovuta, e poi chissà quale possibile "ricompensa" avrebbe potuto avere in cambio.
    No, non le interessavano soldi, potere... roba da uomini di pover spirito.
    Ma l'uomo - e la donna - non rivelavano sempre tutto di sè e delle proprie origini, questo lo sapeva bene, magari in futuro avrebbe potuto "estorcere" qualche altra curiosità.
    Sempre per il bene della conoscenza.
    E anche da conferirle un sorriso nel riferirle qualche buona notizia, sempre se ne avesse avuta una, in futuro.
    In fondo, da come si stava presentando, dalla disponibilità per chiacchierare, stava soddisfando le aspettative che si era creata poco prima, raramente aveva potuto notare tanta cortesia in qualcuno.

    《Piacere di conoscerti, Dalilah e ti ringrazio per tanta disponibilità.》

    Disse con un lieve sorriso che le decorava il volto.
    Accettò, scuotendo la testa, di buon grado la proposta di spostarsi in un luogo più "comodo", quei gradini di certo non erano il massimo del comfort.
    Seguì la damigella per le vie della "città", sguisciando tra la miriade di persone che si muovevano in ogni direzione; non le fu difficile tenere d'occhio Dalilah, in fondo una chioma celestina come quella, in contrasto con l'abito rosso, non le conferiva una figura facilmente confondibile.
    Fu non troppa la distanza coperta a piedi dalle due ragazze, poichè in una stradina, probabilmente periferica, ella si fermò per poi voltarsi.
    Doveva aspettarsi una domanda del genere, e non era neanche la prima volta che la sentiva.
    Ma, se negli altri paesi era più consono visto che erano regni esistenti, Dalilah aveva tutte le ragioni del mondo per porle quel quesito.
    Musta’sim non godeva tutt'oggi di buona fama, sopratutto tra i maghi, ed era un regno ancora morto.
    Quel festival era solo l'inizio della sua rinascita.

    《Sarò breve e concisa.
    Non m'interessa della fama di cui gode Musta’sim: m'interessa sapere solo che regno era, è e, magari, che sarà, dalle tradizioni alla politica...》

    Dal prezioso sacco di tessuto che oramai portava sempre con sè sfilò, non completamente, un libro dalle fattezze antiche, ma che vecchio non era.

    《... Questa è un'enciclopedia che sto componendo personalmente riguardo ogni regno esistente, e ogni nazione ha una sua sezione, ricca d'informazioni.
    Preferirei tenere per me il motivo per cui la sto compilando, ma ti basta sapere questo.》

    Con tono deciso, affermò ciò riponendo il manuale all'interno, sfilando successivamente una penna e un taccuino.
    Poi, sfoggiando un candido sorriso, disse:

    《Se non hai altre domande, possiamo anche muoverci, io sono tutta orecchie.》
     
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9 replies since 17/5/2017, 12:23   52 views
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